Mentre partecipa del «brivido» che l’installazione regala, al «crocevia tra tema natalizio e installazione fiabesca», l’autore pone una domanda radicale sulla verità delle Beatitudini evangeliche. I paralleli e le differenze rispetto a «La piccola fiammiferaia» di Andersen (passanti solidali/indifferenti, ambientazioni alla vigilia/alla fine del Natale) puntano a «scoperchiare l’ambiguità della situazione», leggendo entrambe come due «parabole moderne».
Convinto che Banksy, come fa Andersen esplicitamente, abbia voluto dirci: «E tu – sì, proprio tu che passi e che guardi, che fai scroll col dito e che leggi – l’hai capito il mistero della panchina che in realtà è una slitta verso il Cielo? O pensi che gli artisti servano a imbellettare il senso di colpa dell’umanità?».
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