A chi stesse per archiviare l’annata 2019 de Il Regno suggeriamo due segnalibri.
Il primo ci riporta al 3 e 5 febbraio, al viaggio apostolico negli Emirati Arabi Uniti, la prima visita di un papa nella Penisola araba. Qui Francesco ha firmato insieme al grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyib un Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.
In esso vengono affrontati molti punti controversi per il dialogo interreligioso e per la convivenza pacifica tra cristiani e musulmani, come la libertà di credo, la protezione dei luoghi di culto, la condanna del terrorismo, il concetto di «piena cittadinanza», la rinuncia all’uso discriminatorio del termine minoranze, i diritti delle donne, dei bambini e dei più vulnerabili.
Le due autorità religiose, il vescovo di Roma e una delle figure più prestigiose del mondo islamico sunnita, trovano un terreno comune nell’affermazione che «tra le più importanti cause della crisi del mondo moderno vi siano una coscienza umana anestetizzata e l’allontanamento dai valori religiosi, nonché il predominio dell’individualismo e delle filosofie materialistiche che divinizzano l’uomo e mettono i valori mondani e materiali al posto dei principi supremi e trascendenti».
La Chiesa italiana fatica ancora a recepire il pontificato di Francesco. Per questo riteniamo necessario un sinodo nazionale. È il secondo segnalibro che vi proponiamo a fine anno e che potete trovare nella sezione di Attualità.
Di fronte allo sbandamento del paese, alle difficoltà non solo economiche ma anche sociali, culturali e morali, la Chiesa non può tacere. La Chiesa non è altrove. Esclusa ogni ripresa di partito cattolico o d’intervento politico diretto, sconsigliato il primo dalla storia e sbagliato per la Chiesa il secondo dal punto di vista dottrinale, serve tuttavia una grande mobilitazione nazionale di tutto il popolo di Dio su un piano propriamente ecclesiale.
Dopo essere intervenuti già nel 2015 in occasione del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, indicando nello strumento di un sinodo nazionale della durata di almeno un biennio lo strumento più adeguato per recepire i criteri pastorali del pontificato di papa Francesco e ricollegarsi al paese sempre più separato, la rivista Il Regno ribadisce come quella proposta si sia fatta oggi necessaria, anzi urgente.
Un sinodo nazionale non si è mai fatto. Il pontificato di papa Francesco apre a questa possibilità pastorale; l’emergenza del paese lo esige. Un sinodo della Chiesa aperto a tutti, che affronti i grandi nodi culturali ed ecclesiali che oggi s’impongono di fronte alla perdita di un ethos collettivo, all’emergere di pulsioni disgregative della società, alla svolta antropologica in atto.
Con questi due spunti di riflessione, vogliamo porgere a tutti voi un sincero augurio per il 2020 ormai alle porte.
