La Chiesa italiana ha bisogno di un sinodo, afferma lo storico De Giorgi nel suo ultimo libro Quale sinodo per la Chiesa italiana. Dieci proposte (Morcelliana, Brescia 2021, e-book, € 17,99), a maggior ragione uscendo dall’«emergenza sanitaria» che «ha imposto ripensamenti e sperimentazione in forme nuove».
Certo, come spesso capita, essa è oggi come quei malati che «vedono come problema non la patologia di sui soffrono, ma il medico che [la] vuole curare» dopo tanto forzato immobilismo. «Ma per alzarsi non basta la sinodalità come stile? No, è necessaria ma non sufficiente». Ci vuole proprio il sinodo, argomenta De Giorgi (cf. anche qui), anche se potrebbe non bastare.
Di qui – dopo una carrellata sulla storia della Chiesa in Italia – 10 aree su cui l’autore chiede di riflettere e lavorare:
1) diaconato femminile,
2) pastorale per le persone omosessuali,
3) viri probati,
4) «organizzazione canonica del laicato parrocchiale ed elezione dei vescovi»,
5) «sacerdozio matrimoniale»,
7) «mistagogia per l’infanzia»,
8) l’effettiva implementazione di Amoris laetitia,
9) «la carne di Cristo e la scomunica del clero pedofilo»,
10) «forme celebrative nuove e radicali».
Segue una lunga e utile appendice di documenti pontifici e vaticani sul tema. Peccato, diciamo noi, che non sia citata neppure in una minuscola nota l’abbondante riflessione che sul tema è apparsa anche sul Regno, con autori come Dianich, Komonchak, Legrand, Noceti, solo per citarne alcuni.
C’è comunque da augurarsi che a tanta parresia evangelica corrisponda altrettanta accoglienza nel corpo ecclesiale.

Maria Elisabetta Gandolfi
Caporedattrice attualità per “il regno”