«La consapevolezza di come il fattore religioso sia elemento importante nella costruzione di una società internazionale più giusta, rispettosa della dignità di ogni donna e di ogni uomo, si va sempre più radicando. Cresce, di conseguenza, anche il riconoscimento del costruttivo apporto che le diverse confessioni possono offrire alla causa della pace e alla cooperazione al raggiungimento di obiettivi che interpellano l’umanità intera, in un mosaico fecondo che attinge ai valori universali che testimoniano». Con questo messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso il via a Bologna il G20 Interfaith Forum 2021, il meeting delle fedi.
«Dallo sviluppo, alla tutela dei diritti fondamentali, alla promozione di un’autentica parità tra donne e uomini, alla prevenzione e alla soluzione dei conflitti, alla cura dell’ambiente e alla protezione della salute, all’accesso all’istruzione numerosi sono gli ambiti in cui trova espressione il loro contributo al consorzio umano» ha aggiunto Mattarella.
Attentati contro religiosi
Domenica sera, al termine della Havdalah, la funzione ebraica che si recita al termine dello Shabbat, officiata dal Rav Alberto Sermoneta, Capo Rabbino di Bologna, si è svolta all’interno del Chiostro della Basilica di Santo Stefano la preghiera in memoria degli oranti uccisi nei luoghi di culto, conclusa con l’orazione del cardinale di Bologna, Matteo Maria Zuppi.
La parte centrale di questa preghiera è stata dedicata al ricordo di otto delle migliaia di attentati avvenuti in diverse parti del mondo: Stefano Taché, due anni, assassinato presso il Tempio Maggiore di Roma; Don Giuseppe Diana, assassinato nella chiesa di San Nicola a Casal di Principe; sessantuno oranti Sciiti, assassinati nell’Imambargah di Shikarpur, Provincia del Sindh; nove oranti della Emanuel African Methodist Episcopal Church, assassinati a Charleston, South Carolina; venticinque oranti della Chiesa Copta, tra cui sei bambini, assassinati presso la chiesa di San Pietro e Paolo al Cairo; oranti Sunniti, assassinati nella moschea Al Noor e al Linwood Islamic Centre, Christchurch; oranti Buddhisti, assassinati nel tempio Wat Rattananupab, Su Ngai Padi; oranti della Chiesa Russa, assassinati presso la chiesa di San Giorgio, Kizlyar.
Spegnere la miccia dell’antisemitismo
Dare il via a una nuova epoca in cui si possa «vivere con serenità e con rispetto del prossimo» e per questo lavorare tutti insieme per «conoscerci e dialogare». Un dialogo che deve partire da tutte le religioni e che deve essere esteso a tutti gli uomini e le donne di culture ed etnie differenti. Questo è l’invito che arriva dal rabbino Sermoneta.
«Per poter iniziare un’epoca in cui possiamo vivere con serenità e soprattutto con rispetto del prossimo abbiamo il dovere di conoscerci e di dialogare – ha spiegato -. Dialogare significa rispettare le altre tradizioni e le altre religioni, ma conoscerle a fondo, potersi scambiare i punti fondamentali dell’insegnamento delle religioni, perché ogni religione non è solo quella vera, ma tante religioni formano un’unica idea che è quella dell’umanità».
«Assolutamente positivo» è il giudizio sull’ultimo pronunciamento di papa Francesco per il quale la minaccia dell’antisemitismo che ancora serpeggia in Europa e altrove «è una miccia che va spenta».
«E’ ora che un papa prenda in mano, con forma, i principi sia del cristianesimo che dell’ebraismo – che è alla base di tutte le religioni monoteistiche perché è la più antica – e cercare di combattere non con le guerre, ma con lo studio, il dialogo, la conversazione e la conoscenza tutti i pregiudizi possibili e immaginabili».
