Scuola di politica di Camaldoli, organizzata dalla rivista Il Regno insieme alla Comunità monastica: nella giornata dedicata all’impatto dello sviluppo della scienza e delle tecnologie nell’ultimo decennio sulla democrazia, il fisico computazionale Sauro Succi si è soffermato sulle questioni suscitate dall’imponente sviluppo dei big data e dalla società dell’algoritmo.
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«L’idea diffusa – ha detto il prof. Sauro Succi – è che abbiamo abbastanza dati e algoritmi per estrarre conoscenza da questi dati per risolvere praticamente qualsiasi problema. Non è vero. Questi algoritmi a oggi hanno servito gli interessi e gli scopi del business molto di più di quanto abbiano servito la scienza. Questo non significa che siano inutili, tutt’altro, ma certamente non sono la panacea né sono onnipotenti».
Di conseguenza «dal punto di vista sociale o politico dobbiamo evitare di affidarci agli algoritmi in maniera cieca come se fossero onnipotenti o neutri, perché non sono né neutri, né onnipotenti». Per esempio nell’amministrazione pubblica «certamente la digitalizzazione aiuta, ma una componente umana è indispensabile», soprattutto «quando l’algorismo gestisce delle decisioni importanti per la vita degli individui».
Come si può contrastare lo strapotere dei big data? «Lo spirito critico è sicuramente l’antidoto migliore nei confronti di qualunque profezia falsa o non completamente vera».
«Lo spirito critico, lo sviluppo dei talenti e dell’unicità dei talenti – aggiunge il fisico – è un compito della scuola e per il quale la scuola va potentemente aiutata dalla politica, altrimenti vi sono forti rischi data la forza economica che c’è dietro questa pressione».

Daniela Sala
Caporedattrice Documenti per “Il Regno”