Giovedì 24

• Ogni 8 anni i «Fratelli maristi delle scuole», congregazione religiosa laicale dedita all’educazione, tiene una conferenza generale. I partecipanti a quella del 2022 (8-26 marzo) sono ricevuti in udienza da papa Francesco, che nel discorso a loro rivolto fa suo il tema dell’incontro: «Guardare oltre».

• Parlando a un gruppo di rappresentanti del Centro italiano femminile (CIF), ricevuto nella Sala Clementina, Francesco fa ripetuti riferimenti alla guerra in Ucraina, uno dei quali, a braccio, viene subito ripreso dai media: «Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di stati si sono impegnati a spendere il due per cento del Pil nell’acquisto di armi, come risposta a questo che sta succedendo adesso. La pazzia!».

• Porta la prefazione del papa (che si ispira alla Fratelli tutti) e la data del 3 marzo un nuovo documento del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale – Sezione Migranti e rifugiati, intitolato Orientamenti sulla pastorale migratoria interculturale e reso pubblico oggi.

 

Venerdì 25

• I genitori dei gesuiti spagnoli sono riuniti in un’Associazione e Francesco li riceve per un’udienza nel corso della quale non pronuncia un vero e proprio discorso, ma condivide alcuni ricordi personali.

• In Sala Nervi il papa incontra i circa ottocento chierici che stanno partecipando, a Roma, al «Corso sul foro interno» promosso annualmente dalla Penitenzieria apostolica. Nel suo discorso ribadisce che «il perdono è un diritto umano».

• Il tema della riconciliazione ritorna nell’omelia di papa Francesco durante la Celebrazione della penitenza nella basilica di San Pietro, che precede l’atteso Atto di consacrazione al Cuore immacolato di Maria per ottenere la pace nel mondo e in particolare in Ucraina.

• «Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l`Ucraina. Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace». Sono le parole con le quali Francesco, seduto davanti a una statua della Madonna di Fatima, conclude l’Atto di consacrazione al Cuore immacolato di Maria deciso sin dal 15 marzo scorso.

 

Sabato 26

• È in corso a Roma il XX Capitolo Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto (note come «gianelline»), incentrato sul tema «Attente al mondo, con il cuore in Dio», e come d’uso, le partecipanti vengono ricevute dal papa.

• Rappresentanti di tutta Italia della Federazione italiana ricetrasmissioni CB, associazione italiana di volontariato di protezione civile, sono nell’Aula Paolo VI per incontrare Francesco, il quale li ringrazia per il contributo che, come CB, stanno dando all’accoglienza dei profughi dall’Ucraina, ribadendo l’inaccettabilità della guerra in corso.

• Il presidente della Repubblica del Burundi, Évariste Ndayishimiye, è in Vaticano: incontra il papa e la Segreteria di stato.

• I media vaticani diffondono le immagini di papa Francesco che benedice un’ambulanza e informano che il card. Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, la sta portando in dono, a nome del papa, a Leopoli.

 

Domenica 27

• Prima dell’Angelus, rivolto ai fedeli in piazza San Pietro il papa medita sulla «cosiddetta parabola del figlio prodigo», narrata dal Vangelo di questa IV domenica di Quaresima, e chiede: «Vediamo se anche noi abbiamo nel cuore i due bisogni del Padre: far festa e rallegrarsi».

• Dopo l’Angelus Francesco torna con durissime parole a denunciare la guerra nella «martoriata Ucraina»: «bestiale», «barbara», «sacrilega», «cruedele e insensata», «sconfitta per tutti», «luogo di morte, dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono». Nel video, dal minuto 16.

 

Lunedì 28

• Inizia una serie di incontri di Francesco con delegazioni dei popoli indigeni canadesi. Come si legge in un comunicato dell’episcopato locale, essi «portano una profonda esperienza vissuta dal di dentro dell’eredità delle scuole residenziali e degli impatti del colonialismo»; il papa desidera «ascoltare e fare spazio alle dolorose storie portate dai sopravvissuti».

• Con un tweet sull’account @Pontifex, il papa torna a raccomandare la preghiera alla Regina della pace, ringraziando per la «partecipazione grande e intensa» alla consacrazione mariana dell’umanità e in particolare della Russia e dell’Ucraina di venerdì 25 marzo.

• Papa Francesco riceve in udienza mons. Stanisław Gądecki, presidente della Conferenza episcopale polacca: al centro dei colloqui, recita un comunicato stampa della Conferenza episcopale, le azioni intraprese dalla Chiesa polacca subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

 

Martedì 29

• Con l’invio di un mattone e di una lettera all’UNITALSI Lombardia, papa Francesco partecipa simbolicamente all’inaugurazione dei lavori di costruzione di una struttura per famiglie e i loro piccoli, alla periferia di Milano.

• Il 28 marzo muore al Cairo il card. Antonios Naguib, 87 anni, patriarca emerito di Alessandria dei copti cattolici. Il papa si fa vicino alla sua Chiesa con un telegramma all’attuale patriarca Ibrahim Isaac Sidrak.

 

Mercoledì 30

• Si tiene in Vaticano l’undicesima udienza del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di stato. Il presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone dà lettura della decisione di papa Francesco, comunicatagli per lettera dal segretario di stato card. Pietro Parolin, di dispensare il card. Angelo Becciu, che in tale processo è uno degli imputati, dal segreto pontificio, al quale questi aveva detto di essere vincolato in merito ai propri rapporti con l’imputata Cecilia Marogna.

• L’Udienza generale del mercoledì si apre con la V catechesi sulla vecchiaia. Papa Francesco sviluppa il tema: «La fedeltà alla visita di Dio per la generazione che viene.

• Al termine dell’Udienza, l’ultimo dei saluti è per i bambini ucraini ospitati dalla fondazione «Aiutiamoli a vivere», dall’associazione «Puer» e dall’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede. «Torniamo anche a pensare a questa mostruosità della guerra», dice, «e rinnoviamo le preghiere perché si fermi questa crudeltà selvaggia che è la guerra».

Guido Mocellin

Giornalista

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