La nuova curia – Il «vecchio» Concilio. Un cumulo di aspettative

Entra in vigore oggi, domenica di Pentecoste, la costituzione apostolica Praedicate Evangelium sulla nuova curia romana (da leggere su Il Regno-documenti 7,2022,193 perché c’è un’utile infografica che spiega il «prima» e il «dopo» la riforma di Francesco).
Riproponiamo il commento dello storico Enrico Galavotti che sulle pagine de Il Regno-attualità ne ha definito le radici e le principali direttive: la prima è quella di riprendere sul serio il Concilio.

«All’indomani della rinuncia di Benedetto XVI era diffusa la convinzione, e non solo dentro il collegio cardinalizio, che fosse urgente una riforma della struttura curiale. La stessa decisione di Joseph Ratzinger, quantunque le motivazioni addotte nel discorso pronunciato l’11 febbraio 2013 fossero di tutt’altro tenore, era giudicata strettamente connessa a una situazione di crisi che aveva ormai investito in modo conclamato le strutture di governo centrale della Chiesa cattolica e che il pontefice tedesco non aveva saputo o potuto contrastare».

«Anche per questa ragione il conclave del 2013 scelse qualcuno che, senza avere alcun legame con la curia che non fosse quello di un comune vescovo diocesano non italiano, potesse finalmente mettere mano a un processo che sanasse le disfunzioni che si erano appalesate negli anni precedenti, mettendo il papa in imbarazzo più di una volta. Joseph Ratzinger, che aveva lasciato intendere di voler declinare il proprio pontificato come un passaggio d’assimilazione dei contenuti di quello di Wojtyła, non poteva certo impegnarsi in una riforma organica di ciò che lui stesso, come prefetto della Congregazione della dottrina della fede, aveva contribuito a definire».

«Ma resta importante considerare il cumulo di aspettative riposte a questo riguardo nel successore di Benedetto XVI, che infatti lo condussero, a un mese esatto dall’elezione, a comunicare la decisione di dotarsi di un “Consiglio di cardinali” di cui, a 6 mesi esatti dall’elezione, definì in un brevissimo chirografo, gli scopi, rivolti da un lato ad aiutarlo “nel governo della Chiesa universale” e, dall’altro, a “studiare un progetto di revisione della costituzione apostolica Pastor bonus sulla Curia romana”».

«La costituzione Praedicate Evangelium, pubblicata significativamente il 19 marzo, a 9 anni esatti dalla cerimonia che ha dato inizio al ministero petrino di Francesco, rappresenta quindi il prodotto di questo processo di riforma, che nel corso del tempo ha conosciuto delle importanti correzioni di rotta».

 

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