I vescovi belgi dal papa, la preghiera per le coppie omosessuali

Qualche settimana fa si è molto parlato dello schema di preghiera per le coppie omosessuali, ideato dai quattro vescovi fiamminghi del Belgio insieme all’arcivescovo di Bruxelles, card. Jozef De Kesel e pubblicato in italiano su Il Regno – Documenti insieme alla Sintesi nazionale del processo sinodale della Chiesa in Belgio. La settimana prossima, da lunedì 21 a venerdì 25 novembre, è prevista finalmente la visita ad limina dei vescovi belgi a Roma, che era già stata spostata due volte a causa del COVID.

Certamente tra i temi affrontati ci sarà anche quello della pastorale degli omosessuali, poiché finora non vi è stato nessun commento della Santa Sede sull’iniziativa dei vescovi delle Fiandre.

Nonostante quella del Belgio sia una piccola Chiesa, con 8 diocesi, 3.705 parrocchie e circa 5.000 preti (ma solo quattro ordinazioni nel 2020), il cattolicesimo belga ha goduto di una notevole influenza all’interno della Chiesa cattolica, soprattutto durante e dopo il concilio Vaticano II grazie al contributo del card. Leo Jozef Suenens, uno dei quattro moderatori del Concilio.

 

Dopo Suenens, Danneels…

Il paese, di 11 milioni di abitanti, è composto da due grandi gruppi etnici, tra i quali negli ultimi anni si è approfondita la divisione culturale e politica: una maggioranza fiamminga, che parla un dialetto olandese, e una minoranza vallona, che parla francese.

Dopo il card. Suenens, la Chiesa belga è stata guidata da un altro pastore influente, l’arcivescovo di Malines-Bruxelles card. Godfried Danneels, uno dei leader del cattolicesimo liberal europeo, la cui reputazione è stata macchiata nel 2010 dalla pubblicazione di una registrazione audio in cui esortava un giovane a non accusare pubblicamente lo zio, il vescovo di Bruges Roger Vangheluwe, di violenza sessuale.

Un rapporto indipendente in seguito ha registrato 475 denunce di abusi contro il clero e il personale ecclesiastico tra gli anni Cinquanta e Ottanta, minando alle fondamenta la credibilità dell’episcopato belga e le relazioni tra le autorità belghe e il Vaticano.

 

…Léonard e De Kesel

Il successore del card. Danneels, nel 2010, è stato il conservatore André-Joseph Léonard, una nomina, da parte di Benedetto XVI, di rottura rispetto alla tradizione progressista della sede di Bruxelles. Dopo il suo turbolento mandato, nel 2015 papa Francesco ha nominato a Bruxelles il vescovo Jozef De Kesel, già ausiliare di Danneels, creato poi cardinale nel 2016.

De Kesel, elemento trainante del documento sulla preghiera per le coppie omosessuali, è considerato uno dei membri più progressisti del concistoro, ma ha compiuto a giugno i 75 anni e ha dato le dimissioni; dopo la grave malattia per la quale è stato operato nel 2020 probabilmente conta di essere sostituito dopo la visita ad limina. La sede primaziale di Bruxelles quindi, insieme al Brabante vallone – Tournai e Namur – aspetta nei prossimi mesi la nomina di un nuovo vescovo.

La scelta del papa su queste sedi sarà certamente significativa per il futuro del cattolicesimo belga.

Sala

Daniela Sala

Caporedattrice Documenti per “Il regno”

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