«Per essere realmente propositivi ed evitare di proclamare semplicemente slogan, continuiamo ad approfondire il tema, ascoltare le diverse realtà territoriali e fare tesoro delle esperienze raccolte». Lo ha detto nei giorni scorsi il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, a proposito del reddito di cittadinanza. L’ascolto del territorio è una delle attività che Caritas fa da sempre, predisponendo regolarmente dossier e report con dati aggiornati sulle povertà in Italia.
Anello debole
L’ultimo rapporto nazionale, dal titolo «L’anello debole», è stato presentato in occasione della «Giornata internazionale di lotta alla povertà». Ne abbiamo parlato su Il Regno-attualità (qui).
Dallo studio emerge che non esiste una sola povertà: ce ne sono tante, acuite dai disastrosi effetti della pandemia, ancora in corso, e dalle ripercussioni della vicina guerra in Ucraina. Nel 2021 i poveri assoluti nel nostro paese sono stati circa 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di bambini. Tra gli «anelli deboli», i giovani, colpiti da molte forme di povertà: dalla povertà ereditaria, che si trasmette «di padre in figlio» per cui occorrono almeno cinque generazioni a una persona che nasce in una famiglia povera per raggiungere un livello medio di reddito; alla povertà educativa, tanto che solo l’8% dei giovani con genitori senza titolo superiore riesce a ottenere un diploma universitario.
Le «risorse» dai territori
Solo nel 2021 quasi 2.800 Centri di ascolto Caritas hanno effettuato oltre 1,5 milioni di interventi, per poco meno di 15 milioni di euro, con un aumento del 7,7% delle persone che hanno chiesto aiuto rispetto all’anno precedente. Anche nel 2022 i dati raccolti fino a oggi confermano questa tendenza.
Caritas italiana, che ha recentemente «aggiornato» il proprio sito web, ha scelto di raccogliere i dossier sulle povertà redatti dalle singole diocesi. Ogni report contiene i dati aggiornati e le testimonianze ottenute in collaborazione con i Centri di ascolto parrocchiali. Tutti i documenti si trovano nella sezione media e pubblicazioni digitali e sono consultabili e scaricabili gratuitamente.
Da Locri ad Alba
«Compagni di viaggio» è il Rapporto della Caritas di Pesaro aggiornato a novembre 2022. «Un cuore che vede» è il contributo di Massa Marittima-Piombino. Locri-Gerace ha redatto per il primo anno un report povertà: «Siate l’eco di una preghiera nascosta» è il documento pubblicato lo scorso mese. «Incastrati» è il titolo scelto dalla Caritas Arezzo-Cortona-Sansepolcro, «Cambiamento d’epoca» da quella di Forlì-Bertinoro e «Rimanere in piedi» da Fermo. La Caritas di Alba e la Caritas ambrosiana hanno chiamato il rapporto annuale: «Osservatorio delle povertà e delle risorse», risorse economiche e risorse che arrivano dai numerosi volontari che quotidianamente si mettono a disposizione dei più bisognosi.
Oltre agli studi sulle povertà dalle diocesi italiane arrivano contributi sull’emergenza abitativa («Ri-abitare il futuro» è il progetto presentato dalle diocesi di Pescara-Penne e Teramo-Atri), sullo sviluppo sostenibile (la Caritas di Lodi ha dedicato a questo il proprio bilancio sociale), sull’immigrazione («Presenze necessarie» è il report redatto da Treviso). La diocesi di Ragusa nel suo report fa il bilancio sull’«Agire della carità durante il periodo Covid-19».

Paolo Tomassone
Giornalista