I risultati di un’indagine che ha chiesto a credenti in tutto il mondo come considerano i temi oggetto della discussione del Cammino sinodale tedesco.
Un sondaggio lungo il Cammino
Nell’ambito del progetto «Cammino sinodale – Prospettive della Chiesa mondiale», l’Istituto per la Chiesa e la missione nel mondo (IWM) e il Servizio accademico cattolico per gli stranieri (KAAD) hanno condotto uno studio empirico, cofinanziato dalla Conferenza episcopale tedesca.
Lo scopo era effettuare un sondaggio tra i fedeli di altre Chiese locali in tutto il mondo e domandare loro come vedevano i temi dibattuti dal Cammino sinodale tedesco. Visti da altri contesti ecclesiali, i temi (gestione del potere nella Chiesa, il sacerdozio, il ruolo delle donne, la sessualità oggi) dibattuti in Germania sono stati misurati in termini di rilevanza e significato, andando a scoprire quali sono inoltre i temi che stanno a cuore ai credenti di altri contesti culturali, politici, economici e religiosi.
Più laici nella Chiesa
I 599 intervistati (tramite questionari on-line), provenienti da 67 paesi (Africa 26,8%; Medio Oriente 6,7%; Europa dell’Est 21,9%; Asia 13,5% e America Latina 31,3%) e divisi per fasce d’età tra i 21 e gli 80 anni (13,7% tra 21 e 30 anni; 54,4% fra 31 e 45 anni; 29,4% tra 46 e 65 anni; 2,2% dai 66 in su) sono borsisti o diplomati del KAAD che in Germania cura, anche grazie a borse di studio, la formazione superiore ed ecclesiale di futuri leader nei propri paesi d’origine.
A questa fase di analisi quantitativa ne seguirà una di tipo qualitativo, al termine della quale verrà presentato l’intero studio. Ma già dalla pubblicazione di questi dati vi sono aspetti interessanti.
Sul primo tema si nota che i partecipanti sono positivamente disposti verso la prospettiva di rafforzare il ruolo e l’influenza dei laici nella Chiesa allo scopo di realizzare una migliore condivisione del potere, con una chiara approvazione da parte del 62,9% degli intervistati, il valore più alto dell’intero sondaggio. La partecipazione alla comune missione e la conseguente influenza positiva sulla proclamazione del messaggio evangelico sono i benefici che la condivisione del potere potrebbe fornire alla vita ecclesiale.
Celibato, donne e sessualità: opinioni molto diverse
Per quanto riguarda il celibato e il modo in cui i sacerdoti vivono oggi, invece, ci sono opinioni ambivalenti. L’idea che i sacerdoti diocesani possano decidere in futuro da soli il proprio stile di vita (celibatario/coniugale) ottiene un’approvazione complessiva del 43,6%.
Il ruolo delle donne nelle parrocchie è visibilmente ben valutato. Tuttavia, gli intervistati esprimono opinioni non concordi sull’influenza che le donne hanno effettivamente o dovrebbero avere nelle parrocchie e comunità. L’idea d’ammettere le donne ai ministeri ordinati appare controversa: mentre il 41,7% degli intervistati è d’accordo, la deviazione standard mostra una grande differenza tra le opinioni degli intervistati.
Infine, la questione della sessualità. La maggior parte degli intervistati concorda sul fatto che la Chiesa se ne occupa intensamente. Tuttavia, le opinioni sull’attuale insegnamento della Chiesa in materia di sessualità, matrimonio e omosessualità sono molto varie.
Complessivamente l’indagine mostra che ci sono grandi differenze a seconda della regione di provenienza: ad esempio, l’accordo con l’affermazione «Sarebbe importante che i laici avessero più influenza nella Chiesa e che il potere fosse meglio distribuito» è più alto tra i cattolici provenienti dall’Asia. Anche il tema del «genere» è una variabile significativa.
La sfida è il rapporto tra universalità e interculturalità
L’analisi della varianza tra i gruppi in base alle variabili di background ha mostrato che la regione di provenienza si differenziava significativamente in tutti i casi. Al contrario, variabili come il sesso, lo stile di vita o la confessione religiosa hanno avuto importanza solo per alcuni aspetti specifici.
Facciamo il caso del tema del ruolo della donna: gli intervistati di sesso maschile concordano maggiormente con l’affermazione: «Le donne hanno abbastanza voce e influenza nelle nostre comunità» rispetto alle intervistate di sesso femminile; mentre con l’affermazione: «Le donne dovrebbero essere ammesse al ministero ordinato» avviene il contrario. Inoltre, l’America Latina è una regione particolarmente interessata al tema, aperta alle riforme e critica nei confronti dell’attuale situazione delle donne; al contrario, gli intervistati dell’Europa orientale hanno valutato l’argomento meno rilevante.
Si faranno dei focus group
Il comunicato che presenta l’indagine dichiara che i ricercatori erano «consapevoli del fatto che i partecipanti alla ricerca sono o sono stati borsisti in Germania e hanno quindi maturato un’esperienza interculturale»; tuttavia il fatto d’avere avuto rapporti con la Germania non significa che abbiano automaticamente adottato la prospettiva tedesca, come dimostrano le differenze significative (data dalla deviazione standard) nelle risposte, soprattutto analizzate dal punto di vista della regione di provenienza.
Alla luce di questi risultati, nella fase qualitativa, attualmente in corso, verranno condotti dei focus group per regione, per comprendere meglio le differenze d’opinione emerse e le loro ragioni. «Solo in queste conversazioni interculturali saremo in grado di considerare i temi del Cammino sinodale da una prospettiva di Chiesa globale».
Ultimo dato. Dal 29 al 31 marzo 2023 la conferenza annuale dell’IWM, uno dei due organismi di ricerca, sarà dedicata al tema «Fare sinodalità nello scambio interculturale» e terrà conto di questi risultati come base della discussione su come vengono recepiti all’estero i temi che si stanno discutendo in Germania. E che stanno facendo discutere anche a Roma.

Maria Elisabetta Gandolfi
cAPOREDATTRICE aTTUALITà PER “iL rEGNO”