È in corso l’ultima delle assemblee sinodali continentali (cf. il calendario completo qui), quella che ad Addis Abeba sta riunendo esponenti della Chiesa africana; quando saranno tutte concluse vi sarà l’invio dei documenti continentali di sintesi. Frattanto torniamo a porre l’attenzione all’Italia e al suo percorso.

Le nostre 226 diocesi sono (dovrebbero essere, scrive su Vinonuovo.it Sergio Ventura) impegnate nella «fase sapienziale» del cammino sinodale della Penisola, accompagnate dal testo «I cantieri di Betania» – cantiere della strada e del villaggio; dell’ospitalità e della casa; delle diaconie e della formazione spirituale – e dal vademecum metodologico Continuiamo a camminare. Nel frattempo, al Consiglio permanente di novembre 2022 è stato discusso «l’organigramma del Cammino sinodale delle Chiese in Italia» (Regno-doc. 1,2023,10).

 

Gli italiani a Praga

In base a esso «viene costituito un servizio di coordinamento composto dall’Assemblea dei referenti diocesani, dal Comitato nazionale del Cammino sinodale, dalla Presidenza del Comitato nazionale. Ora si procederà a designare i membri del Comitato e della Presidenza».

Questo nuovo assetto sostituisce il precedente, nel quale si aveva un Gruppo di coordinamento (in carica fino al settembre 2022), guidato da mons. Erio Castellucci: egli è anche il referente per l’Italia del Sinodo dei vescovi.

Con l’anno nuovo e in vista dell’Assemblea di Praga si è tenuto un incontro on-line dei referenti diocesani del Cammino sinodale con il neo-presidente del Comitato, che è lo stesso mons. Castellucci (e si ritroveranno in presenza all’Ergife a Roma l’11 e il 12 marzo).

Ma solo raccogliendo informazioni sparse qua e là abbiamo saputo che la rappresentanza che ha partecipato a nome della CEI all’Assemblea sinodale continentale di Praga era formata dai membri della Presidenza, i vescovi Castellucci, C. Giuliodori, A. Mura e A. Raspanti, raggiunti poi dal cardinale presidente M. Zuppi, più il segretario V. Bulgarelli (uno dei sottosegretari della CEI); mentre esponenti del Comitato come Paolo Verderame, Lucia Capuzzi, Gioele Anni, Chiara Griffini, Pierpaolo Triani e i teologi don Vito Mignozzi, don Francesco Zaccaria, Stefano Tarocchi, Livio Tonello e Fausto Arici erano collegati on-line.

 

Il Comitato nazionale si è riunito

A oggi non è noto l’elenco dei membri (una settantina?) del nuovo Comitato nazionale, ma si sa che si è riunito a Roma il 24 e 25 febbraio scorsi.

Scrive la referente della diocesi di Catania, Maria Dolores Doria (grazie Rete!): per preparare la fase sapienziale, «il 24-25 febbraio scorsi il Comitato nazionale del Cammino sinodale si è riunito a Roma. Fanno parte del Comitato nazionale i vescovi della Presidenza del Comitato del Cammino sinodale e i membri laici, 2 referenti per ognuna delle 16 regioni ecclesiastiche italiane, rappresentanti di organismi ecclesiali (Commissione presbiterale italiana, Conferenza italiana dei superiori maggiori, Unione superiore maggiori d’Italia, Conferenza italiana istituti secolari, Consulta nazionale delle aggregazioni laicali), delle 8 Facoltà teologiche italiane, dell’Università LUMSA, dell’Università cattolica del Sacro Cuore e del Coordinamento delle associazioni teologiche italiane, rappresentanti di realtà sociali e culturali del paese».

 

Le sollecitazioni e il sensus fidei

Prosegue il resoconto: «Dalla condivisione conclusiva in assemblea plenaria sono emerse tantissime sollecitazioni: la centralità della Parola e dell’eucaristia, la preghiera come dimensione vitale, la consapevolezza di essere popolo di Dio, ricco del ministero apostolico e dei carismi germogliati nella storia, la corresponsabilità di tutti i battezzati, le Chiese locali come luogo privilegiato del discernimento comunitario, nella logica dell’incarnazione e di una esperienza di sororità, il riferimento al magistero, in particolare al concilio Vaticano II. Sarà il momento di distinguere insieme, fra tante voci raccolte, quella che il sensus fidei riconoscerà provenire dallo Spirito: senza paura di entrare nelle tensioni, senza fretta di completare un evento, che invece deve diventare stile, senza escludere nessuno».

Speriamo in un prossimo e dettagliato comunicato ufficiale.

Maria Elisabetta Gandolfi

Maria Elisabetta Gandolfi

Caporedattrice Attualità per “Il Regno”

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