Fra pochi giorni verrà reso noto il testo del Documento di lavoro (Instrumentum laboris) per i partecipanti alla prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (4-29 ottobre 2023), come ha annunciato la Segreteria generale del Sinodo che si è incontrata a Roma il 10 e 11 maggio per esaminarlo e approvarlo.

 

Fotografie dai continenti

All’interno di questo processo della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione» (informalmente chiamata «Sinodo sulla sinodalità»), nei mesi di febbraio e marzo 2023 si sono svolte 7 assemblee continentali.

I sette documenti finali sono stati pubblicati: Medio Oriente (24 aprile, in francese); Europa (cf. il n. di maggio di Il Regno – Documenti, a p. 260); Asia (16 marzo, in inglese); America del Nord (12 aprile, in inglese, spagnolo e francese); America Latina e Caraibi (in spagnolo); Africa e Madagascar (in inglese, francese e portoghese); Oceania (in inglese).

 

Chiesa europea, che cosa dici di te stessa?

L’Assemblea sinodale europea si è tenuta dal 5 al 12 febbraio, prima tra i delegati delle 39 Chiese membri del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE), poi tra i presidenti delle conferenze episcopali europee (cf. Regno-doc. 5,2023,140; Regno-att. 4,2023,73). Essa ha prodotto un testo che, rielaborato sulla base delle osservazioni pervenute, è stato consegnato alla Segreteria del Sinodo. 

Il Dossier conclusivo, pubblicato come dicevamo sul numero di maggio di Il Regno – documenti, presenta la fotografia di una Chiesa europea dove emergono tensioni irrisolte su molti livelli, e individua nello stile sinodale la modalità per ricomporle in «unità nella diversità».

Il tema delle tensioni è il più corposo all’interno del documento: è trattato diffusamente nel c. 3 su «Le Chiese europee di fronte alla sinodalità: interrogativi e tensioni». Vengono individuati sette nuclei attorno ai quali all’interno delle Chiese europee, o fra diverse aree del continente, si vivono tensioni:

1) il rapporto tra verità e misericordia o fra dottrina e pastorale (dentro al quale traspare in controluce la questione LGBT);

2) il rapporto fra tradizione e aggiornamento, all’interno del quale le Chiese dell’Est manifestano il timore di una rottura con la tradizione nella lettura dei segni dei tempi;

3) è citato come un campo significativo di tensioni anche la liturgia (cf. i nn. 62 e soprattutto 66);

4) la comprensione della missione;

5) il tema dei ministeri e dei carismi, dove emerge la richiesta di «aprire al dibattito circa l’ordinazione di uomini sposati» e «la questione dell’accesso delle donne all’esercizio dell’autorità»;

6) la modalità di esercizio dell’autorità;

7) la tensione tra locale e universale: «è la questione del decentramento in una Chiesa che è allo stesso tempo locale e universale». «Numerosi contributi hanno chiesto istituzioni e strutture canoniche adeguate che aiutino a mettere in pratica la sinodalità, in modo che a ogni livello i processi di discernimento si svolgano in modo autenticamente sinodale» (n. 87).

 

Mancano i soggetti istituzionali storici

Tra le altre osservazioni che emergono dalla lettura del documento, che meriterà una ripresa d’attenzione da parte degli organismi episcopali del continente, la prima è per certi versi paradossale: non sono mai citati il Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE) e la Commissione degli episcopati dell’Unione Europea (COMECE), che sarebbero i soggetti naturalmente più adeguati per raccogliere quanto emerso dall’Assemblea continentale.

Al di là di questo, emerge la necessità di istituzionalizzare o strutturare il metodo sinodale (nn. 49 e 82), intervenendo nel diritto canonico anche per quanto riguarda gli organismi di partecipazione parrocchiali.

Infine colpisce il fatto che sono state la Germania e l’Irlanda a mettere l’accento sul problema degli abusi come «ferite… che erodono la credibilità della Chiesa». E su questo punto, si legge, «durante l’Assemblea sono emerse non solo differenze d’opinione, ma anche accuse reciproche».

Alla luce di quella che è stata comunque vissuta come un’esperienza positiva, nonostante i contrasti emersi lungo la linea di faglia Est/Ovest, è emersa la proposta di istituire un’Assemblea ecclesiale per l’Europa, che si potrebbe svolgere nel 2025, a 60 anni dalla Gaudium et spes. Anche se il concilio Vaticano II in tutto il documento è citato una sola volta.

Sala

Daniela Sala

Caporedattrice Documenti per “Il Regno”

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