Il 24 giugno 2023 il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Cirillo, che molte volte nel corso della guerra ha offerto una giustificazione teologica alle azioni del governo russo, e con lui altri vescovi del Patriarcato di Mosca, secondo quanto riferisce l’agenzia russa RIA Novosti, hanno fatto appelli per superare le divisioni nel paese in questo momento di guerra. Cirillo si è rivolto ai suoi compatrioti per invocare l’unità, mentre era in corso la marcia dei mezzi militari della milizia privata Wagner verso Mosca. Questo il suo messaggio:
Cirillo: dividersi è il crimine più grande
«Cari fratelli e sorelle! Il confronto militare è una prova in cui siamo chiamati, ancor più che in altri momenti, a custodire l’unità del popolo, a pregare Dio, a sostenere i soldati e gli altri con tutte le nostre forze.
Oggi, quando i nostri fratelli combattono e muoiono sui fronti, compiendo disinteressatamente il loro dovere, quando i nemici rivolgono ogni sforzo per distruggere la Russia, qualsiasi tentativo di seminare discordia all’interno del paese è il crimine più grande, che non ha alcuna giustificazione.
In qualità di primate della Chiesa ortodossa russa, invito coloro che hanno preso le armi e sono pronti a usarle contro i loro fratelli a ritornare in sé. Di fronte alla minaccia comune, dobbiamo mantenere l’unanimità e superare i rancori e le ambizioni personali. Non importa quanto possa essere difficile a volte.
Sostengo gli sforzi del capo dello stato russo, al fine di evitare disordini nel nostro paese.
Prego io stesso e invito tutti i vescovi, il clero, i monaci e i laici a offrire le proprie più sincere preghiere affinché il Signore preservi la pace e l’unità, minacciate dai disordini.
Che il Signore protegga la Russia, il suo popolo e il suo esercito».
Tikhon di Pskov: uniti con chiunque governi
Il metropolita Tikhon di Pskov in una dichiarazione sulla pagina della diocesi di Pskov sul social network VKontakte ha affermato che i russi devono stringersi attorno al presidente Vladimir Putin per evitare una divisione fatale per il paese e per il popolo.
«Che cosa è necessario per evitare una divisione che è fatale per il paese e per le persone in situazioni critiche? Mantenere la fede e le convinzioni, mettere da parte le lotte e le discordie, per quanto possano sembrare importanti per le parti in conflitto, ed essere uniti con coloro che la Provvidenza di Dio ha messo a governare la Russia, indipendentemente da come questa persona viene chiamata nella storia: granduca, zar, imperatore o presidente del Comitato di difesa dello Stato e comandante supremo delle Forze armate dell’URSS… Oggi il presidente Vladimir Putin porta questo fardello, croce e responsabilità», ha detto.
L’arciprete Dobrodeev: leali all’autorità legittima
C’è anche una dichiarazione dell’arciprete Alexander Dobrodeev, presidente del Dipartimento della Chiesa ortodossa russa per i rapporti con le Forze armate, sempre riportato dall’agenzia russa RIA Novosti. Egli ha detto all’agenzia che la lealtà al governo legittimo è una forza, e ora è necessario sostenerlo affinché il diavolo non vinca.
«Questo è ciò che direi alle persone che portano spalline e armi. Ora è il momento che determina il destino dell’umanità per la vita in paradiso. E se ora soccombiamo a questa provocazione, alla debolezza, perderemo, scambieremo la primogenitura con un piatto di lenticchie… Se siamo in battaglia, allora non dovremmo partecipare a conflitti interni, non porteranno a nulla di buono. Dobbiamo essere sostenitori dell’autorità legittima. L’autorità legittima è forza, lealtà all’autorità legittima è la forza (…) Il maligno non dorme, e quando si avvicina a noi, ha l’aspetto di una pecora, ma dentro lui è un lupo che vuole divorarci. E il nostro compito è resistere».
Mercurio di Rostov: appello alla Wagner
Il capo della metropoli del Don, il metropolita di Rostov e Novocherkassk Mercurio (Ivanov), in un discorso dopo la preghiera ha invitato i combattenti della Wagner a non coprire la gloria delle loro armi con conflitti intestini.
«Oggi, da questo alto pulpito della chiesa, vorrei rivolgermi ai combattenti della milizia Wagner, ai nostri fratelli che ci sono vicini per sangue, per cittadinanza, per origine; che, molto probabilmente, compiono le loro gesta d’armi sul campo di battaglia per amore della salvezza e della grandezza della nostra patria. Vorrei dirvi che la gente sa come avete combattuto onestamente e senza paura. Ma ora devo dirvi qualcos’altro: non soccombete alla tentazione, non coprite la gloria delle vostre armi con la vergogna della guerra intestina, non alzate le armi contro persone pacifiche, non create un focolaio di tensione all’interno del nostro paese, perché ogni conflitto, il più insignificante, sarà percepito come una vittoria nemica: la vittoria di quelli contro i quali avete combattuto, versando il tuo stesso sangue, quelli contro i quali vi siete opposti a costo della vostra stessa vita. Mi appello con la voce di tutta la Chiesa perché questa Chiesa ogni giorno, mentre eravate al fronte, ha pregato e continua a pregare per voi, per tutti e per ciascuno, chiedendo che il Signore, per intercessione della purissima Madre di Dio, protegga tutti voi».
Non commettete questa follia
Mercurio ha proseguito: «Non commettete la follia della lotta intestina, per il bene delle vostre madri, mogli, sorelle, figli, di tutti coloro che siete chiamati a proteggere! Non commettete questa follia contro quanti hanno avuto fiducia in voi e hanno creduto in voi! Mi rivolgo a voi e spero che la mia voce sia ascoltata, da coloro che credono nell’unico Dio e da coloro che si stanno ancora muovendo verso la fede. Credo che la voce della ragione prevarrà», ha detto.
Il metropolita Mercurio ha sottolineato di non voler entrare in valutazioni «critiche o politiche» di ciò che sta accadendo, ma di volersi concentrare sugli aspetti spirituali.
«In questi giorni difficili, in cui la Russia è entrata nella lotta da sola contro tutti i paesi dell’Occidente, il nostro popolo deve essere unito come mai prima d’ora. Non possiamo permetterci differenze di opinione, disaccordi, indifferenza criminale; non possiamo permetterci di essere indifferenti a ciò che sta accadendo! Certo, è molto difficile valutare cosa sta succedendo … Informazioni troppo contraddittorie provengono da parti diverse. Ma oggi, più che mai, la nostra società ha bisogno della parola della Chiesa di Cristo – la secolare portatrice di divina verità», ha concluso il vescovo.
L’arciprete Vasilenkov: ragazzi, fermatevi!
Infine l’arciprete Dimitry Vasilenkov, responsabile per la cura pastorale dei militari che combattono in Ucraina (un ruolo creato in aprile 2023) ha invitato i mercenari della Wagner a cambiare idea, fermarsi e ricordare che loro sono tutti difensori della patria.
«Non possiamo perdere la nostra patria. Guerrieri, difendete la nostra patria! Wagneriani, ragazzi, ripensateci, fermatevi! Siamo tutti insieme, siamo i difensori della nostra patria. Possa il Signore aiutarci tutti a non attraversare questa linea terribile!», ha detto in un videomessaggio.

Daniela Sala
Caporedattrice Documenti per “Il Regno”