In un’epoca interconnessa economicamente ma politicamente caotica gli scossoni che le economie dei paesi subiscono si stanno moltiplicando per frequenza. Alcune chiavi di lettura utili per non derubricare il tutto ad argomenti incomprensibili o a letture semplificate e infine banali.
Un quadro che cambia repentinamente
Gli interventi che ogni anno l’economista Stefania Tomasini scrive per la rivista Il Regno costituiscono ormai una serie storica iniziata nel 2017. In essi sono state descritte le sfide che lo sviluppo economico del paese si trovava di fronte, partendo dall’anniversario della grande recessione del 2007, uno dei primi «cigni neri» dell’economia occidentale.
Ne sono seguiti altri e, venendo in anni più recenti, sembra che siano aumentati d’intensità: la crisi causata dalla pandemia di COVID-19 e poi nel 2022 quella innescata dalla guerra in Ucraina. In Italia, segnatamente in Romagna, l’alluvione. «Se il 2021 era stato l’anno del rimbalzo fuori dalla crisi pandemica, il 2022 avrebbe dovuto rappresentare l’anno della normalizzazione» – scrive nell’ultimo numero Tomasini. E invece sembra proprio che «i cigni neri» diventino la norma: lo scoppio della guerra in Ucraina ha nuovamente e repentinamente cambiato il quadro.
Territorio e popolazione
le debolezze da sanare
Attualmente ci sono segnali positivi, come la «crescita del settore delle costruzioni», la «ripresa del turismo e, più in generale, [il] desiderio delle persone di tornare alla vita sociale di sempre». Ma ci sono anche segnali negativi, come l’aumento dei prezzi e in particolare dell’inflazione, «fenomeni che non si osservavano dagli anni Ottanta». E «un’inflazione dell’8% per un anno intero equivale alla perdita di potere d’acquisto di una mensilità» per le famiglie.
Sono quindi necessari interventi di politica monetaria ma anche politiche di contrasto delle debolezze strutturali dell’Italia che, anche grazie al PNRR, potrebbero venire sanate: la fragilità idrogeologica del territorio (l’alluvione in Romagna e il cambiamento climatico in generale sono un allarme non più ignorabile) e il gravissimo declino demografico, per contrastare il quale il tempo si è fatto molto breve.
Continua a leggere qui per sapere di quali interventi strutturali la nostra economia necessita e la direzione che attualmente il governo sta prendendo.

Maria Elisabetta Gandolfi
Caporedattrice Attualità per “Il Regno”