Una chiamata aperta
Conclusa l’esperienza del deserto Gesù ha raggiunto la Galilea: il suo primo annuncio e la chiamata dei primi quattro discepoli.
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Continua a leggereTutto è qui un fatto corporeo: si guarda, si ascolta fino a obbedire, si segue, si rimane; è un atto di fede, ovvero una serie di gesti concreti.
Continua a leggereI pastori ci mettono davanti a un intero processo di evangelizzazione: ascoltano, vanno a vedere, trovano il segno, riferiscono.
Continua a leggereGiovanni sa di non essere protagonista; pensa a sé come a meno di un servo, uno che deve ancora «diminuire». Anch’egli profeta, parla secondo un criterio di sottrazione.
Continua a leggereIl popolo, ricevuta la consolazione divina col ritorno dall’esilio, deve porsi come elemento di consolazione per tutti i popoli
Continua a leggereMarco si concentra sul come vivere il tempo con esortazioni a non lasciarsi ingannare, non allarmarsi, badare a sé stessi, non preoccuparsi.
Continua a leggereIl popolo delle beatitudini è un popolo chiamato a un esodo fino all’ingresso nella terra. Non a caso gli è promessa la terra d’Israele
Continua a leggereEssendo l’uomo immagine di Dio, l’uomo è l’unica moneta spendibile presso di lui. Quindi: che ognuno restituisca sé stesso tutto intero al suo Creatore.
Continua a leggerechi è chiamato deve avvertire l’importanza dell’invito e anche la sua unicità: non sa se ci sarà una seconda chiamata.
Continua a leggereIn attesa che il padrone ritorni dal suo viaggio ci sarà chi sia incaricato di ritirare il raccolto per consegnarglielo «a suo tempo»
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